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QUANDO IL BACINO SI BLOCCA


Nella pratica quotidiana si riscontrano diversi problemi muscolari a carico della colonna vertebrale, che sono da addebitare ad un blocco del bacino o a disfunzioni che interessano la muscolatura che interviene nella sua mobilità


ANATOMIA




Andiamo con ordine, iniziando con alcuni cenni di anatomia che ci aiutino a comprende come sia come formato il cingolo pelvico.

Il bacino è composto da sue ossa iliache, dall’osso sacro e dal coccige. Le due ali iliache costituiscono le parti laterali e si articolano anteriormente con la sinfisi pubica; il sacro chiude posteriormente la struttura, coadiuvato in questo dal coccige, il quale è anche punto di ancoraggio di diversi muscoli.

Nei due sessi lo sviluppo del bacino differisce sostanzialmente. Mentre nell’uomo si sviluppa maggiormente in altezza, nella donna si costruisce di più in larghezza, assumendo una posizione inclinata in avanti. Inoltre, anche la struttura delle ossa è diversa, nell’uomo sono più grosse e pesanti rispetto a quelle femminili

Dal punto di vista muscolare il bacino è composto da gruppi molto importanti, sia per la stazione eretta che per la deambulazione. Fra questi vi sono il grande, il medio e il piccolo gluteo, l’ileo psoas, il piriforme, il gemello inferiore, il gemello superiore e l’otturatore interno. Muscoli che invece si inseriscono sul bacino e agiscono sugli arti inferiori sono anche il tensore della fascia lata, il sartorio, tutto il comparto degli adduttori e degli ischiocrurali.




Come accennato inizialmente quando la muscolatura si trova in situazioni di squilibrio, va ad agire in modo errato sul bacino, ruotandolo in senso orario o antiorario. Questa bascula comporta un adattamento della colonna vertebrale e delle tensioni anomale che possono interferire anche con gli arti inferiori e con l’appoggio plantare.



Proviamo ora ad illustrare cosa accade quando alcuni di questi muscoli si trovano in condizioni di forte tensione o debolezza.

Quando si ha una tensione eccessiva dell’ileopsoas, spesso abbiamo anche una rotazione oraria del bacino. Questo comporta un iperlordosi della colonna, un eccessivo stiramento di ischiocrurali e degli adduttori e di conseguenza una limitazione nella deambulazione, che comporta solitamente due altri problemi;una limitata attivazione dei muscoli del gluteo e uno stress della pianta del piede che contribuiscono a portare in rotazione del bacino durante il cammino.

Quando invece sono gli ischicrurali ad essere molto contratti allora si ha una ipolordosi lombare con accorciamento dello psoas e maggiore stress sull'articolazione sacroiliaca con la difficoltà nel compiere la parte terminale del passo.



Questi sono probabilmente i più comuni squilibri a carico del bacino, o meglio, quelli che trovo maggiormente nella pratica quotidiana. Anche da queste brevi descrizioni si comprende come sia facile in seguito a tensioni anomale del comparto muscolare delle anche, soffrire di forti dolori al tratto lombare e in alcuni casi, per un processo di adattamento, anche al collo.

Quindi quando si avvertono forti dolori alla schiena, è importante inserire nel progetto diagnostico anche la verifica della postura, al fine di indagare in modo più approfondito delle causa del dolore.




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